Napoli – New York. Il film di Salvatores e la canzone napoletana – Il XXI film di Gabriele Salvatores è una pellicola ambientata tra le macerie che la guerra ha lasciato in una Napoli dilaniata dalla fame. La migrazione, che ha caratterizzato l’Italia negli anni del dopoguerra, è lo spunto di partenza per raccontare la storia che il soggetto di Fellini e Pinelli nasconde: due giovanissimi protagonisti in viaggio verso New York. Il sogno americano fa da sfondo alla vicenda personale della piccola Celestina, rimasta orfana e senza più parenti in grado di accudirla ma con una sorella emigrata negli USA.
Inseguire i propri sogni costa fatica, sacrificio e impegno… lo sa bene Celestina, lo sa bene Carmine, amico fedele che accompagna la ragazzina nel viaggio fortunoso oltreoceano. Fondamentali le figure di George, cuoco della nave diretta da Napoli a New York, e del capitano Garofalo (interpretato da Pierfrancesco Favino) che sposa la causa dei due bambini.
Salvatores si lascia ispirare da una storia vera per raccontare la sua fiaba di emigrazione, per narrare di emancipazione femminile, di diseguaglianze sociali, di razzismo restando bene in equilibrio sulla sottile linea che separa la banalità dall’acutezza. Il regista sceglie di farci immergere in un viaggio nel tempo lungo quasi un secolo riportandoci lontano dall’agiatezza di percorrere la tratta Napoli New York in aereo, immersi nel confort che puntualmente non siamo in grado di apprezzare perché, non soltanto vogliamo tutto ma lo vogliamo subito. Napoli New York è invece un viaggio lungo, difficile, logorante, soprattutto per chi viaggia in ultima classe. Salvatores ci appesantisce del fardello del lungo viaggio senza mai perdere la leggerezza, che rimane in sottofondo per l’intera durata del film.
A fungere da colonna sonora non può mancare la canzone napoletana di cui Napulitanata è foriera nel mondo. Diversi i brani che si susseguono nelle scene del film: Guapparia, ‘O marenariello, Jesce sole, Palummella zompa e vola, Tammurriata alli uno… solo per citarne alcuni. Sono gli anni della riscoperta della canzone napoletana – dopo il periodo d’oro che questa aveva vissuto tra fine ‘800 e inizio ‘900 – grazie a successi come Anema e core, Luna rossa e Scalinatella. Felice e azzeccata è la scelta registica poiché Napoli e la sua musica hanno fatto sempre del tema migratorio uno dei principali argomenti tra quelli che hanno ispirato i suoi autori, che hanno poi lasciato ai posteri versi divenuti immortali.
L’attualità della canzone classica napoletana è testimoniata da Napulitanata che sulle macerie di un ex taxi-garage costruisce il suo sogno americano/napoletano di profondere bellezza.
Di Antonio Di Criscito
Error: No connected account.
Please go to the Instagram Feed settings page to connect an account.