La prima settimana da Napulitanata di Chiara
La prima settimana da Napulitanata di Chiara – È appena trascorsa una settimana di tirocinio presso “Napulitanata”. Ho iniziato questo percorso con una mia collega universitaria, Maria Paola, alla quale voglio un mondo di bene. Ci siamo conosciute un anno e mezzo fa e ci siamo supportate fin da subito in tutto, condividere questa nuova esperienza con lei mi entusiasma molto. Inizialmente eravamo un po’ perplesse perché, essendo studentesse di un indirizzo artistico, volevamo sfruttare queste 100 ore nei musei o in qualcosa di ambito artistico. Ma come gli antichi detti dicono “Non giudicare un libro dalla copertina”, noi lo abbiamo fatto e abbiamo capito dopo che è stato un pessimo pensiero. Il primo giorno, il nostro tutor Domenico ci ha spiegato cos’era Napulitanata e ci ha presentato i ragazzi del servizio civile, ci ha spiegato anche come ha cercato di capire i loro interessi futuri e come li ha inseriti in questo progetto. Domenico fin da subito si è mostrato molto tollerante nei nostri confronti e cerca sempre di far in modo che da queste 100 ore noi possiamo trarre esperienze che poi porteremo come bagaglio di esperienza. Per quel poco che ho interagito con lui, e dalle storie che mi hanno raccontato i ragazzi, lo trovo una persona molto umile e molto coraggiosa: iniziare da zero in un progetto che non esisteva prima di adesso è davvero molto rischioso, ma nonostante tutto è rimasto umile come il giorno 0. I ragazzi con cui trascorriamo il tempo si sono subito dimostrati super disponibili e sono tutti molto simpatici. Non ho parlato molto con tutti perché sono molto timida, quindi tendo a studiarle prima le persone e crearmi piano piano una mia comfort zone. In questa settimana ho scritto una mini presentazione su chi sono e quali sono i miei progetti. Inizialmente ero molto turbata a scriverla perché essendo una persona introversa faccio difficoltà a esprimere i miei pensieri, la maggior parte di questi sono solo autocritiche. Ma non nego che metterli per iscritto mi ha aiutato: confrontandomi anche con Valeria (la nostra seconda responsabile) e gli altri ragazzi ho capito di non essere l’unica che non ha le idee chiare sul futuro e prendere piccoli estratti delle loro esperienze è servito anche a guardare altre tipologie. Poi ho scritto un articolo su Salvatore Di Giacomo (che pubblicheranno prossimamente, credo). Mi ha entusiasmato ma al tempo stesso è stato anche difficile: era una raccolta di novelle napoletane classiche dalle quali era un po’ complicato estrarre il significato, ma con una maggiore lettura ho compreso chi era e cosa ha voluto raccontare. Penso di aver contestualizzato e stravolto un poco il suo pensiero, ma va bene così, perché anche se è un classico e riflette il contesto storico dell’autore, ciò non toglie che si possano creare degli avvenimenti simili che in quel contesto non erano molto affrontati e oggi sono più discussi. Mentre scrivevo questi articoli ho interagito anche su alcuni progetti di cui si stanno occupando i ragazzi dando piccole idee; ho anche assistito ieri alle prove di una delle cantanti di Napulitana, che ha una voce soave ed è anche molto simpatica e dolce. È stata una settimana piena di cose da fare, ed è anche molto piacevole trascorrere del tempo qui. Per il momento mi sto trovando davvero bene, poi chissà, mancano ancora molte ore e c’è tanto da scoprire.
Di Chiara Russo
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