Percussionisti a Napoli: l’esperienza di Fabio Esposito – Questa settimana Napulitanata pone l’attenzione sui musicisti, che rappresentano insieme le mani, il corpo, le braccia, la voce e, soprattutto, il cuore della sala stabile della canzone Napoletana.
In particolare il nostro focus è volto alla presentazione professionale del nostro percussionista, Fabio Esposito e del suo incontro con Napulitanata, progetto di cui fa parte e che con orgoglio e fiducia conduce e sostiene.
L’artista, apprezzato per la sua tecnica, l’accurata conoscenza della musica, la pluriennale esperienza e la sua versatilità, viene ricordato come una personalità poliedrica, che ha sempre amato portare avanti la batteria e le percussioni, sperimentando più generi musicali.
È bene dire, dunque, che la passione per la musica e il richiamo del ritmo lo hanno reso veramente camaleontico.
Dopo un primo esordio con il pianoforte, la passione per la batteria e le percussioni nasce nell’ambiente familiare grazie al padre e allo zio amanti dello strumento, nonché dall’ammirazione dei grandi percussionisti a Napoli. Ci tiene a sottolineare fin da subito, quando lo contattiamo, due persone chiave nella sua formazione e nella sua crescita personale ed artistica: il M° Alfredo Russo e Gennaro Boffo.
Così dal semplice picchiettare sui mobili di casa inizia il suo percorso da percussionista e batterista all’età di quindici anni, fino al conseguimento nel 2018 della laurea presso il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli.
Oggi è docente di Batteria e Percussioni privatamente e presso diverse scuole di musica a Napoli e in Campania.
Delle prime significative esperienze lavorative si ricordano in particolare gli spettacoli “Addo Sta Zazà” nel 2014 nell’ambito del progetto “Giugno Giovani”; e l’evento Musical “Rosetta ‘a Masaniello” scritto e diretto dal M. Renato di Meo, nei quali Fabio Esposito sottolinea la bellezza del duplice ruolo di strumentista e personaggio, partecipando alla scena e divenendo egli stesso parte della medesima. A metà tra due ruoli si sviluppano nell’artista versatilità e intraprendenza che sempre più aderiscono magnetiche al profilo professionale.
Dopo una serie di collaborazioni con il teatro Zurzolo live e il chitarrista Antonio Onorato seguono esperienze significative per la carriera dell’artista con musicisti di fama internazionale: in particolare, si ricordano le collaborazioni artistiche con Ibrahim Drabo nel 2018, la cantante brasiliana Patty Sil nel 2017, il sassofonista Andrew Mckey presso il Jazz after di Londra nel 2018, la jazzista Mariella Pandolfi nel 2017, i musicisti Rob Towsend, Robertinho De Paola, Tony Armetta, Mario Fasciano e il gruppo musicale Alma Libre.
Basta elencare questi nomi per dedurre una diversità di generi, che vanno dal jazz al rock, dal classico alla tammorra e al mambo: Fabio inizia ad affermarsi tra i migliori percussionisti a Napoli.
In tutti questi ha saputo adattarsi con passione, cogliendone lo spirito e l’essenza e ricavandone esperienze formative che lo hanno aiutato a crescere e a misurarsi con una domanda vasta e differente, emergendo e facendosi strada con tanti riconoscimenti che lo hanno segnato come professionista e uomo.
Coerentemente allo spirito camaleontico oggi intraprende la specializzazione nella musica pop e divide il suo impegno lavorativo tra il genere classico, il rock e la Canzone Napoletana.
In effetti, l’artista porta avanti l’impegno con la Banda Regionale Servizio Civile Croce Rossa Italiana con la quale collabora dal 2018 portando un repertorio classico; la collaborazione in tournée con i tenori Vincenzo di Costanzo e Gennaro Monè per l’evento Songopera (al momento sospesa causa Covid)partecipando con percussioni e batteria ; le comparse televisive e radiofoniche con Rai 3, Televomero, La 7, Rtn Tv , Radio Kiss Kiss portando in scena diversi generi musicali ;e, infine, (cerise sur le ga^teau) la collaborazione con l’associazione Napulitanata, dove è riconosciuto particolarmente per la sua tammorra.
Tale collaborazione nasce nel 2017, avvicinato dagli amici di infanzia e colleghi musicisti Pasquale Cirillo e Mimmo Matania, co-fondatori e direttori della sala.
Il progetto di valorizzazione della canzone napoletana è stato fin da subito ben accolto dall’artista, che con grinta e passione rappresenta per noi oggi una delle colonne portanti dello stesso.
Come il suonatore di timpano, raffigurato nel mosaico dei Musici ambulanti custodito al Museo Archeologico di Napoli, ci piace immaginare Fabio e le sue percussioni come l’anima di una tammorra che, con insistente cadenza muove i suoi passi come una ballerina, la quale ad ogni singolo movimento, incute e stupisce, scuote e cattura, brucia e attira come una fiamma che si accende e prende forma.
Come un cuore pulsante, la sala pulsa, batte sempre più forte, sempre più intenso e anche a distanza, i musicisti, sono le vene che trasportano questo fiume di ardore e sentimento, che arriva lontano, lontano… oltre i portici della galleria Principe, oltre Piazza Bellini, oltre il freddo schermo dello smartphone che trasuda passione, toccando l’anima di chi ci ascolta e ci legge.
Sebbene a distanza resti una percezione lontana e diversa dalla ricezione diretta e dilagante della sala, quasi la percezione di un tocco e non di un abbraccio, sappiamo in cuor nostro che quel semplice tocco è una scintilla in fondo all’anima… l’attacco della tammorra che introduce la canzone…
di Rosaria Esposito
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