Pasquale Manzo e le sue opere: l’Arte a Napulitanata – Ancora con le restanti decorazioni natalizie, la sala di Napulitanata sfoggia i suoi addobbi e le sue luci, proprie di un’atmosfera calda, intima e accogliente.
Tra le luci e le palline di Natale che ci accingiamo a mettere via, si scorgono illuminate le statue di cartapesta di Pasquale Manzo.
Ciò che si intravede, anzitutto, è un presepe che si fa portavoce dell’essenza della intima atmosfera della notte di natale. La sacralità del momento della nascita diventa metafora della sacralità dell’unione familiare, della condivisione e dell’accoglienza dell’amore.
Si intravedono poi, accanto, le tre sculture di San Gennaro: eleganti e sinuose sembrano un piccolo coro che prende piede sul palco, il pianoforte che, nero e lucido e illuminato dall’alto, contribuisce a rendere vagamente quell’effetto occhio di bue, concedendo loro il dovuto protagonismo di un arredamento delicato, confortevole e accattivante.
L’immagine di un presepe e le tre figure di San Gennaro si installano come antichi lari romani, assurgendo alla funzione di statuette votive che vegliano e proteggono l’ambiente, partecipano e assistono alla nostra storia e al nostro operato.
A metà tra la figura di ospiti e musicisti di supporto di Napulitanata la loro posizione sul pianoforte contribuisce ad esplicitare la loro funzione artistica, creando un’intensa aurea emozionale.
Le sculture di Pasquale Manzo hanno esordito per la prima volta nella nostra sala cinque anni fa con la prima mostra intitolata “In…cantilene”, che inaugurò il nostro primo Natale. Fu proprio in questo periodo che Napulitanata mosse i primi passi verso i concerti della Canzone Napoletana, l’accoglienza del pubblico e l’emozionante feedback di chi già ci conosce e continua a seguirci e chi da poco ci ha conosciuto.
Pasquale Manzo è un artista napoletano, che espone in Italia e non solo.
Tra le più suggestive mostre, si ricordano “Spazio arte” a Napoli, “Mostra Modulare” a Portici, “Maschera… il fuoco” a Roma e l’istallazione di quest’ultima estate di alcune delle sue opere presso il Palazzo Venezia di Napoli.
Pasquale Manzo ha collaborato con artisti internazionali di vario ambito: da fotografi del calibro di Mareen Olmann al performer come Luigi Coppola per il museo Madre di Napoli.
Pluripremiato, ha ottenuto una serie di riconoscimenti per il suo talento: si ricordano in particolare a Torino il premio “Telaccia d’oro” con l’opera Nirvana, e un riconoscimento per l’originalità del suo lavoro nel “Concorso d’idee un’opera d’arte per il Palazzo di Giustizia” a Salerno.
La sua attività di body art lo ha portato ad un’intensa attività nella città di Torino, in occasione dell’evento “Ricostruzione del costume del secolo”, e a Napoli con “Incontri dell’arte”.
La natura poliedrica di Pasquale Manzo è ben espressa nella cartapesta che nelle sue linee ondulate, mostra i suoi colori cangianti e la flessuosità di un’idea creativa che si assesta piano piano nella sua forma plastica.
Mentre ormai sfiliamo via gli addobbi natalizi e pensiamo all’anno concluso con tutte le sue burrascose difficoltà, pensiamo proprio quanto siano importanti nella vita la creatività e l’originalità e avere sempre la capacità di reinventarsi: questi, infatti, sono gli ingredienti giusti per affrontare un anno nuovo (sicuramente migliore), per rialzarci dai colpi della crisi e del lockdown, e infine, per trovare sempre un’alternativa valida che ci conduca alla nostra serenità e all’affetto dei cari, che ultimamente la solitudine ci ha fatto mancare.
Che sia dunque l’inventiva ad essere il pane della vita e il sole nei nostri giorni uggiosi, che infonda in noi un’aurea di pace, forza e conforto, come le sculture di cartapesta che abitano la nostra sala e che, seppure spiritualmente, proteggono la sala, ne custodiscono il ricordo e ci pungolano ogni giorno per continuare domani, domani, ancora domani…
di Rosaria Esposito
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