Turismo sostenibile e Canzone Napoletana – In un saggio di M. Simeon del 2011, La canzone napoletana, patrimonio identitario ed attrattore turistico-culturale, si evidenziava l’esigenza di un piano marketing di valorizzazione strategica del patrimonio della Canzone Napoletana, come simbolo identitario del territorio partenopeo.
Assimilabile la Canzone, infatti, al patrimonio culturale immateriale, la M. Simeon più volte ribadiva lo scarso interesse comunale e cittadino nei confronti di qualcosa che potrebbe dare lustro alla nostra città, arricchire il nostro biglietto da visita nell’accogliere i visitatori e, soprattutto, coltivare una grande risorsa per rilanciare la Regione sul piano economico, culturale e sociale, in cui tutti i cittadini contribuiscono a dare valore a ciò che ci circonda.
Non è poi così banale pensare che spesso ci dimentichiamo delle nostre attrazioni … in effetti, accade frequentemente che è più facile meravigliarsi di ciò che non possediamo che riconoscere e apprezzare ciò che abbiamo: siamo turisti di città oltramontane piuttosto che esserlo della propria città, dando per scontato molti luoghi, bellezze e aspetti di cui spesso e volentieri ne ignoriamo l’esistenza. Più facile fare gli ospiti che i padroni di casa? Forse sì…
L’azione strategica generale a cui faceva riferimento la Simeon consisteva nel lancio di un prodotto glocal: un prodotto locale lanciato sul piano globale che riscontri successo presentandone le proprietà tipiche, tradizionali e pittoresche della geografia di riferimento.
Ciò comporta una specializzazione di un settore specifico e spesso una collaborazione di più realtà territoriali che mettano in risalto più aspetti della città e dell’offerta culturale proposta, favorendo un turismo non più massivo, bensì aperto alla fruizione di una cultura di molteplici sfaccettature.
Seguiva nel saggio, dunque, la necessità di analizzare il mercato, individuare il target, realizzare una varietà dell’offerta conforme alle tipologie di destinatari, attuare un bilancio dei punti di forza e debolezza delle imprese rispetto ai possibili competitors.
Nel caso specifico della Canzone Napoletana, la Simeon suggeriva di” svecchiare” il prodotto richiamando alla partecipazione cantati affermati e/o esordienti giovanili; garantire piani di comunicazione efficiente e strategica; creare un biglietto cumulativo al fine di garantire una rete di realtà locali che lavorino per un’offerta molteplice e un sostegno reciproco.
Un possibile modus operandi consisteva nel differenziare l’offerta culturale in base al pubblico di riferimento: da una parte il Festival della Canzone Napoletana nel centro storico di Napoli, luogo di gran richiamo culturale e artistico, per un target curioso e/o appassionato della Canzone Napoletana; dall’altra l’organizzazione dei concerti, per chi invece è solito frequentare l’ambiente teatrale e dimostra essere cultore dello spettacolo e della Canzone in special modo.
Il tutto contornato da un supporto del Comune: manutenendo strade, aumentando le corse del trasporto pubblico, assicurando un Osservatorio Turistico al fine di monitorare gli andazzi. Una serie di piccole cose che diano un supporto e contribuiscano nell’obbiettivo comune di salvaguardia, benessere e valorizzazione del proprio territorio.
Turismo sostenibile e Canzone Napoletana: il miracolo di Napulitanata – In ogni caso il saggio che abbiamo deciso di presentarvi non è stato altro che premonitore: abbiamo preso atto di ciò che siamo, che sappiamo fare e che si doveva fare per poter esordire. Siamo riusciti dapprima a dare un luogo alla Canzone Napoletana, non troppo grande, adatto per ogni genere di target e pubblico. Il nostro rifugio si dimostra essere funzionale per un’atmosfera intima e raccolta in primo luogo; in secondo luogo la sua funzionalità sta proprio nel garantire una costante e sistematica organizzazione dei concerti, sia che vi assista un pubblico numeroso sia che ve ne assista uno ristretto.
Siamo riusciti a “svecchiare” la Canzone Napoletana, innanzitutto proponendo musicisti e cantanti giovani, professionisti e appassionati che sanno arrivare al pubblico, trasmettendo la loro passione e le loro emozioni; inoltre, abbiamo promosso una serie di iniziative innovative e conformi al concetto di attualizzazione. Primo fra tutti la gestione dei nostri Social Netword, di cui ci vantiamo particolarmente: abbiamo dato immagine alle parole di versi che si sono riscoperti essere sempre attuali, le cui emozioni rispecchiano una realtà sempre vera e le cui parole, dunque, sono e saranno sempre parole di una poesia senza fine.
Lo stesso principio lo abbiamo adoperato per la mostra fotografica che stiamo organizzando e che a breve sarà pronta per la fruizione al pubblico via digitale.
Siamo riusciti ad adempiere ad una comunicazione efficiente e strategica grazie all’utilizzo di social, quali facebook, instagram, twitter, youtube… che ancora di più contribuiscono a delineare i tratti di quel disegno di attualizzazione del prodotto.
Infine, siamo riusciti a stipulare collaborazioni con enti e realtà locali, al fine di garantire un supporto reciproco in primis, e una più ampia offerta del prodotto in secundis.
Lavoriamo insieme, dunque, per un unico obiettivo comune: assicurare la fruizione di tutte le bellezze della nostra città, della nostra storia e delle nostre tradizioni, mostrandone le varie sfaccettature che inevitabilmente ci identificano nella nostra unicità napoletana.
In conclusione, siamo riusciti nei nostri primi passi a mettere su qualcosa di nuovo e che è in costante crescita: abbiamo dato luogo e voce alla Canzone Napoletana, rilanciandola attraverso strategie marketing di rete, comunicazione, attualizzazione.
Abbiamo creato il connubio perfetto tra Turismo sostenibile e Canzone Napoletana: un progetto culturale e turistico in grado di sostenersi con le proprie gambe, senza la necessità di fondi pubblici sperperati, spesso, con poco criterio.
Nostri primi sostenitori sono i turisti che si mostrano affascinati dalla esperienza culturale che offriamo. Ci prefiggiamo di arrivare un giorno ad un pubblico ancora più vasto di nostri concittadini, che possa contribuire ad una valorizzazione unanime di ciò che la città di Napoli sa offrire: storia, musica, tradizioni, arte e meraviglia.
di Rosaria Esposito
Il saggio di Simeon è disponibile al link SAGGIO
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