Sala Napulitanata: la crescita costante di una piccola grande realtà
Sala Napulitanata: la crescita costante di una piccola grande realtà – Europeo, regionale, locale. Tre aggettivi con i quali ora riesco a definire meglio quella che è la macchina da guerra Napulitanata. Solo sei mesi fa, quando ho messo piede nella piccola sala concerto, non avevo idea di quanto grande fosse e quanto ancora lo sarebbe diventata. La sua crescita è costante, fremente. Sea and You è stato uno dei primi progetti che a noi volontari del SCU è stato comunicato non appena iniziato a lavorare, il primo vero evento europeo al quale si partecipava. Era nell’aria la sua unicità, ma forse non ci si aspettava un successo musicale ed umano, così dirompente.
Granada ha aperto le danze al festival della tradizione musicale europea: l’undici novembre, la sera del debutto spagnolo, da Napulitanata viviamo tutti con fervore lo scattare delle ore 21:00 e siamo contemporaneamente rapiti dal grande spettacolo che sta avvenendo nella nostra sala: Alessandro Colmaier e Manuela Renno incatenano alle sedie il pubblico nella nostra città, quello del teatro di Caja Granada è immobile nelle poltroncine rosse. Due parti diverse del continente, stessa magia.
Ansiosi, ironici, professionisti, umani: da una tavolata lunga quasi venti persone, si sono ritrovati tutti lì, sul palco e dietro le quinte, a provare, strimpellare o semplicemente passeggiare sulle assi di legno, odorare quello che sarà.
Sto crescenno nu bello cardillo
Quanta cose che l’aggio ‘mpara
Adda ire da chisto e da chillo
Ll’immasciate po’ m’adda purta
Siente cca’, bello mio, lloco ‘nnanze
C’e’ na casa e ‘na nenna ‘nc’e’ stà
Tu la vide ca nun è distante
Chella nenna aje da ire a truvà
Riesco a sentire anche ora le voci di Pasquale Pirolli ed Emanuela de Rosa intrecciarsi alla seconda strofa di ‘O Cardillo, quasi come fosse un abbraccio: raffinati, docili, sinceri, hanno regalato non il chiasso che da noi napoletani ci si aspetta, ma l’eleganza della nostra profonda tradizione. Luna Nova, Mandolinata a Napoli, Luna Rossa, Tu vuo fa’ l’americano, precedono il successo che già sapevamo sarebbe stato: Pianofortissimo, di Renato Carosone, suonata da quelle dita di ragno di Pasquale Cirillo, così ballerine che saltano da un tasto bianco al nero, così in sincrono da non accorgersi dove stanno volando, le si perdono di vista per ritrovarle in una composizione quasi perfetta.
È difficile che ‘O Sole Mio non porti ad una standing ovation: non perché brano cantato per ultimo, ma perché simbolo di unione, di memoria collettiva, che accoglie tutti. Difficile poi, non sentirsi coinvolti se a suonarlo o cantarlo sono loro.
Si chiude il sipario. Chi aspetta con ansia il 17 febbraio il concerto di Porto?
Non parlerò mai abbastanza della mostra Made in Caruso: questa ha la capacità di rapirmi ogni volta che incrocio il suo sguardo, quando accendo le candele, o tento di farmi spazio tra la folla della serata, quando do un’informazione, o semplicemente un movimento distratto, Caruso è lì a rapirmi, e scopro sempre un dettaglio nuovo. Noto come lo osserva il pubblico: con la stessa innocente distrazione che porta alla meraviglia. Si avvicinano curiosi, si interrogano, chi lo riconosce chi lo conosce. Da Napulitanata accadono sempre tanti piccoli miracoli.
Pensavo fosse finita qui, o almeno, non mi aspettavo così repentinamente un ennesimo successo: masterclass, concerti, incontri dedicati ad Enrico Caruso, Roberto Murolo e Sergio Bruni, rappresentano quello che a breve sarà la manifestazione Piedigrotta Bideri 2023, curata dall’omonima fondazione, eventi dedicati completamente alla canzone napoletana. E dove c’è lei, ci siamo noi, mettiamoci l’anima in pace. Non solo la grande voce di Eddy Napoli, ma anche i nostri Pasquale Cirillo e Mimmo Matania, nella nostra sede, terranno incontri di orientamento musicale proprio nella nostra sede. Che si allarga sempre più ad accogliere nuovi membri alla sua grande famiglia.
Qualche giorno fa, di ritorno da lavoro, stanca e sudata, ho corso in metro per tornare prima a casa. Svogliatamente, alzo gli occhi al televisore sul muro sopra i binari, e vedo il bel volto impacciato ma orgoglioso del nostro Presidente, che promuove Napulitanata: in uno spot ben fatto, passano in rassegna le foto della sala concerto e un moto di orgoglio si appropria improvvisamente di me. Ricordo bene il giorno in cui Mimmo ha girato lo spot, con grande felicità lo accompagnai, era la prima volta che assistevo fisicamente ad un grande passo avanti per la promozione dell’associazione. Eravamo emozionati e si, anche fieri. Non mi abituerò mai abbastanza né alla sua continua crescita, né quanto questa, seppur il mio contributo è nullo, mi renda davvero orgogliosa di far parte di Napulitanata.
Quel giorno tornai a casa davvero serena.
Di Alessia Thomas
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